Romanzo di Luigi Capuana. Composto nel 1901, risente dell'influenza delle opere
di ambiente siciliano del Verga. Il marchese di Roccaverdina, protagonista
dell'opera, si invaghisce di una contadina e, per poter disporre liberamente di
lei, la spinge a sposarsi con il proprio compiacente fattore. Quest'ultimo
però si innamora della donna e provoca la gelosia del marchese il quale,
esasperato dalla situazione che si è venuta a creare, lo uccide lasciando
che un innocente sia accusato del delitto e condannato. Per placare il rimorso
che lo tormenta, il marchese si sposa poi con una giovane aristocratica che,
tuttavia, viene a scoprire il crimine da lui commesso e lo abbandona. Reso folle
dalla disperazione, il marchese richiama presso di sé la sua amante di un
tempo e muore assistito da lei.